Giovanni Scarpa

Buonasera,
Sono stata ricevuta dal dottore Scarpa per un appuntamento il 18 Ottobre previsto alle ore 17.30. Innanzitutto, non dovevo essere ricevuto da lui ma da un suo collega perché il dottore Scarpa mi aveva detto di avere il COVID. Arrivo alle 17.25 con mio figlio in braccio stanco, io malato ed ovviamente esausta a dover fare 15 minuti di coda prima di poter entrare in sala attesa. Mi sembra assurdo che chi ha preso un appuntamento debba comunque aspettare (tra persone che hanno necessità completamente diverse). Dopo 25 minuti, nessuno mi chiama. Lo faccio presente e mi viene detto di aspettare. Mi viene detto che l’appuntamento è con il dottor scarpa e non con l’altro medico che mi aveva chiamato e dato appuntamento. Il Dott Scarpa mi riceve dopo 50 minuti di attesa e perché ho insistito 3 volte e dopo una telefonata ha concesso di ricevermi. Attesa inconcepibile avendo un appuntamento con un orario preciso ma per di più perché in quel tempo di attesa non aveva altri pazienti (nessuno era uscito).
Entro in una sala dove ci sono:1 sedia completamente piena di scatole, il lettino pieno di scatole ed una sedia libera con una sciarpa sopra. Come si può attendere un paziente in queste condizioni? Le mostro il test negativo del covid e mi dice “a volte bisogna 2 o test per vedere che è covid davvero”. A questo punto, le chiedo se magari mi può visitare ed aiutare. L’unica cosa che ha verificato, io in piedi (perché non potevo sdraiarmi sul letto pieno) è stata un orecchio. Non ha guardato la gola di cui mi lamentavo. Dopo 3 minuti, ero uscita dalla stanza.
Per me è stata tra un’esperienza traumatica. Al di là della mancanza di professionalità totale, la mancanza di umanità di quel medico ma anche di tutta la struttura che lo sostiene fa davvero paura.
Non si riescono a prendere appuntamenti se non attaccati per ore al telefono. Invece se si desidera prendere un appuntamento per un vaccino (antinfluenzale o covid), massima cordialità e compassione. (telefono dedicato), prima pagina sul sito web. La signorina dell’entrata fa lunghe conversazioni con persone interessate al vaccino, con cura e dedizione. Pazienti nel bisogno ed in emergenza rimangono da soli, senza sostegno.
Il giuramento di Ippocrate, ve lo ricordate? Mi auguro che possiate tornare ad ascoltare i vostri cuori, però nel frattempo state creando danni attorno a voi.

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